Il raffreddore da fieno colpisce 1 persona su 5: molte ne soffrono per tutto l’anno, altre solo durante la stagione primaverile. Nelle persone sensibili, l’esposizione ai pollini di alcune piante comporta una vera e propria allergia.

Tabella dei contenuti

Si tratta dei pollini di:

grano e graminacee (segale, romice, piantaggine, granoturco); le stagioni di questi pollini sono la primavera e l’estate
alberi (nocciolo, ontano, salice, pioppo, frassino, betulla, carpino bianco, carpino nero, platano, quercia, faggio, castagno); la stagione dei pollini va da gennaio ad agosto
erbe (parietaria, artemisia, solidago, ambrosia); la stagione dei pollini va dall’estate all’autunno.

Il sistema immunitario delle persone sensibili a questi pollini risponde esageratamente a queste sostanze che, normalmente sarebbero innocue, ma in questo caso sono considerate dannose e vengono così prodotti degli specifici anticorpi (IgE) per combatterle.

Le IgE intanto si legano ad altre cellule del sistema immunitario, i mastociti, che rilasciano grandi quantità di istamina.

L’istamina è la sostanza che provoca i comuni sintomi del raffreddore (dilatazione dei capillari arteriosi e dunque secrezione di muco acquoso, sensazione di prurito, starnuti e così via).

I sintomi del raffreddore da fieno sono infatti pressoché uguali a quelli di un raffreddore comune, ovvero:

congestione nasale
occhi rossi
starnuti frequenti
prurito al naso e occhi
naso che cola
lacrimazione eccessiva
asma (nei casi più gravi)

Le persone che soffrono di raffreddore da fieno

Le persone che soffrono di raffreddore da fieno possono consultare un calendario dei pollini in modo da sapere il periodo in cui questi sono più presenti nell’aria e cercare di “correre ai ripari” limitando le uscite oppure munendosi di antistaminici (sempre sotto consiglio del dottore o del farmacista).

Infatti a dare una cura e un trattamento da effettuare sarà proprio il medico. Il professionista è sicuramente da consultare quando ci sono dei sintomi più gravi come: