Le tracine o pesci ragno sono delle specie marine che vivono sui fondali sabbiosi e/o fangosi dei principali mari europei, entro i 30 metri di profondità.
Le tracine si mimetizzano
Proprio qui sul fondo del mare le tracine si mimetizzano ed è difficile individuarle.
Il pericolo sta nelle spine dorsali (da 5 a 7) di questi pesci, che sono robuste e velenose e, normalmente in condizione di riposo, abbassate, ma diventano erette se la tracina viene disturbata (ad esempio quando si avvicina un bagnante o quando caccia delle prede).
Le spine dorsali sono collegate ad un tessuto spugnoso che produce veleno che è una miscela di più sostanze tossiche di cui la più nota è la dracotossina, una molecola molto instabile che distrugge le cellule del sangue (ha funzione emolitica) ed è sensibile alla temperatura.
Fondamentale, in caso di puntura, è non perdere la calma e seguire alcune semplici regole utili sia per evitare che i fastidi peggiorino, sia per farli passare più in fretta. Le punture avvengono quasi sempre in maniera accidentale e oltre al dolore possono presentarsi altri sintomi come nausea, vomito, tremori e sincope.
La prima cosa da fare dopo la puntura
La prima cosa da fare dopo la puntura è cercare di far fuoriuscire il veleno spremendo delicatamente la zona e controllando l’eventuale presenza di aculei trattenuti nel sottocute che devono essere rimossi per evitare infezioni.
Successivamente idratarsi, calmandosi all’ombra e, per lenire la zona, utilizzare dell’acqua calda (o dolce o salata) perché la tossina della tracina è termolabile a temperature prossime ai 50° (me ovviamente non è consigliabile esporsi ad alte temperature perché si rischierebbe di ustionarsi).
È bene evitare tutti i rimedi “fai da te” in quanto questi potrebbero peggiorare la sintomatologia o aggiungere ulteriori lesioni.
Se si volesse assumere un farmaco per trovare sollievo, si può optare per analgesici, antinfiammatori o l’uso di pomate al cortisone.
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