Il mal di testa è uno dei disturbi più diffusi al mondo e si usano spesso due termini per indicarlo: emicrania e cefalea.

Ci sono differenze fra i due tipi di malessere?

Il mal di testa o cefalea si suddivide in cefalee primarie quando il mal di testa non è collegato a nessuna patologia (si parla di emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo).

La cefalea correlata ad una patologia psichiatrica è considerata secondaria e infezioni, patologie vascolari, traumi, sono ulteriori esempi di cefalea secondaria.

L’emicrania è dunque una cefalea primaria che si caratterizza per i suoi frequenti attacchi e può essere accompagnata da altri segni o sintomi tra cui nausea, vomito, fotofobia e fonofobia.

Nel caso dell’emicrania, il dolore è prolungato da un minimo di 4 ore fino a tre giorni e bisogna riscontrare almeno due tra queste quattro caratteristiche:

deve essere un dolore pulsante
l’intensità deve essere media o forte
l’attività motoria (anche attività quotidiane come camminare o salire le scale) e l’attività sportiva (palestra, correre) peggiorano la situazione
la localizzazione è unilaterale, ovvero su un solo lato della testa.

L’emicrania è causata da stress, ciclo mestruale, stimoli visivi, cambiamenti climatici, vino, digiuno, disturbi del sonno.

Si suddivide in: emicrania con aura e senza aura.

L’aura consiste in un insieme di sintomi del sistema nervoso completamente reversibile; spesso questi sintomi sono a carattere visivo o sensoriale, prima aumentano, poi regrediscono e sono seguiti da una cefalea accompagnata da nausea, vomito, fotofobia e fonofobia.

Sintomi meno comuni associati all’aura sono i disturbi del linguaggio e disturbi della vista a livello della retina.

Bisogna valutare la storia clinica del paziente per diagnosticare e classificare la cefalea da cui è interessato, e quindi valutare aspetti come: