Emicrania, quando diventa cronica? 

Emicrania




L’emicrania è una forma di mal di testa che rientra nelle cefalee primarie ovvero quelle non collegate a nessuna patologia. Si tratta di un mal di testa molto fastidioso e parzialmente invalidante che solitamente colpisce soltanto un lato del cranio, o il destro o il sinistro.

I vari sintomi correlati

Può essere accompagnato da nausea, vomito, lacrimazione, spiccata sensibilità alla luce (fotofobia), ai rumori (fonofobia) o agli odori (osmofobia) e insonnia.

Nel caso dell’emicrania, il dolore è prolungato da un minimo di 4 ore fino a tre giorni. Per trattarsi di emicrania, devono esserci almeno 2 di queste caratteristiche:




  • il dolore deve essere pulsante
  • l’intensità deve essere media o forte
  • la situazione viene peggiorata se si fa attività fisica anche semplice come camminare o salire e scendere le scale
  • il dolore è localizzato solo su un lato, sinistro o destro.

Le cause dell’insorgenza dell’emicrania sono diverse:

  • sensibilità alla luce, ai rumori o ad alcuni odori
  • alterazioni ormonali durante la pubertà o la menopausa, assunzione della pillola anticoncezionale, squilibri del ciclo mestruale
  • abitudini di vita sregolate come assumere alcol, fumare, riposare poco, essere continuamente stressati o in perenne attività
  • alimentazione scorretta come assumere alcune bevande che potrebbero favorire l’insorgenza dell’emicrania oppure consumare cibi quali pomodori, agrumi, banane, cioccolato, caffè, alcol contenente solfiti (conservanti in grado di scatenare il mal di testa), glutammato dei dadi confezionati, alcuni latticini, la carne rossa e così via
  • disidratazione, è bene bere tanti liquidi anche sotto forma di tisane per prevenire la comparsa dell’emicrania
  • ansia, depressione oppure stress e vita troppo frenetica.

Si parla di emicrania cronica quando aumentano gli attacchi o peggiorano (insorge il mal di testa almeno 15 giorni al mese o per una durata superiore ai tre mesi).

Ancora, l’emicrania è cronica anche quando gli antidolorifici non funzionano più.

In questi casi sarebbe meglio effettuare ulteriori accertamenti per scongiurare cause più gravi.
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