L’attività del sole dipende dal numero di macchie presenti sulla sua superficie, ovvero di ampie aree dell’atmosfera del Sole che presentano una temperatura bassa, ma al tempo stesso un’intensa attività magnetica.

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Queste macchie solari

Queste macchie solari sono state assenti per gran parte dell’anno scorso e questo ha comportato una riduzione della quantità di raggi ultravioletti.

A confermarlo, un indagine condotta dal Centro di ricerca Langley della Nasa, il quale ha portato alla luce il fatto che da Gennaio a Settembre del 2018 il Sole è stato senza macchie per circa il 58% delle giornate; inoltre, attualmente, esse sono assenti già da diversi giorni.

Comunque, è abbastanza normale che le macchie compaiano e scompaiano dalla superficie solare e la frequenza con cui questo fenomeno accade segue un preciso schema (una specie di ciclo della durata di 11 anni).

Conseguenze sul clima terrestre

Ciò che preoccupa è che questa situazione potrebbe avere conseguenze sul clima terrestre: infatti viene trasferita minor energia alla Terra e quindi c’è un raffreddamento dello strato del’atmosfera compreso tra 100 e 300 chilometri di altezza.

Da una parte, per i satelliti questo è positivo, in quanto la diminuzione della temperatura causa un minore attrito ma per quanto riguarda il clima non si sa quali potrebbero essere le effettive conseguenze.

La cosa certa è che i fenomeni meteo si verificano in una fascia dell’atmosfera più bassa, a circa a 10 chilometri di altezza, ma non si esclude che anche negli strati più alti, il raffreddamento non possa comportare nessun effetto.

A tal proposito, sempre per quanto riguarda episodi climatici, è possibile che vi sia una correlazione tra l’attività solare e i cicloni che si verificano dell’area tropicale, ma anche questa cosa è in fase di studio da parte degli scienziati.

Ma in definitiva, ciò che è certo è che la poca attività solare comporterebbe degli inverni più freddi.