Caldo, come riconoscere un colpo di calore

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Pocket
WhatsApp
Caldo

Tabella dei Contenuti

Con il caldo si sente spesso dire in TV di bere tanta acqua, di mangiare frutta e verdura e di evitare di uscire nelle ore più calde. Infatti, con temperatura e tassi di umidità molto alti sono soprattutto anziani e bambini a poter correre il rischio di beccarsi un colpo di calore.

Caldo, riconoscere il colpo di calore

Per riconoscere un colpo di calore si possono tenere presenti i seguenti sintomi:

  • stanchezza e spossatezza;
  • senso di malessere;
  • nausea e vomito;
  • cefalea;
  • vertigini;
  • aumento della frequenza del battito cardiaco;
  • pressione bassa.

Ecco alcuni suggerimenti da tener presente per non correre il rischio di prendere un colpo di calore:

  • evitare l’esposizione al sole o di fare sforzi o attività fisica nelle ore più calde della giornate;
  • ricordarsi di bere almeno 2 litri/ 2 litri e mezzo di acqua al giorno (da introdurre anche tramite zuppe o brodi);
  • seguire la giusta alimentazione con il corretto apporto di frutta e verdura, evitando cibi troppo pesanti;
  • evitare di vestire con abbigliamento scuro o nero poiché questi colori, attirando maggiormente i raggi solari, favoriscono la sudorazione.

Con la pelle bagnata la termoregolazione esterna viene facilitata e si incorre maggiormente nel rischio di prendere un colpo di calore. Nel caso in cui sia già avvenuto il colpo di calore, è fondamentale richiedere l’intervento del Pronto Soccorso oppure rivolgersi al 118.

Quello che si può fare fino all’arrivo dei soccorsi è tentare di riportare la temperatura della persona che l’ha subito, al di sotto dei 37° C magari portando del ghiaccio sulla fronte e ovunque passi il sangue (ascelle e inguine). Fortunatamente, dopo l’arrivo dei soccorsi, il paziente verrà trattato con delle coperte refrigeranti e assumerà eventualmente delle soluzioni fisiologiche per compensare la perdita di elettroliti e, nel giro di un giorno o un giorno e mezzo, potrà tornare a casa.

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Pocket
WhatsApp

Potrebbe interessarti