La tallonite è un dolore intenso al tallone e al calcagno. Si può sviluppare sin dall’infanzia e si parlerà di tallonite infantile: in questo caso è associata ad una patologia di crescita che si manifesta fra gli 8 e i 9 anni o fra i 13 e i 14 anni.

In particolare è dovuta al fatto che la tibia cresce più velocemente di quanto si allunga il muscolo tricipite quindi, il bambino, quando si sforza (ad esempio fa attività fisica o cammina molto), avvertirà dolore.

Se si manifesta durante l’infanzia e viene trascurata, la tallonite può portare in età adulta all’esostosi, un accrescimento dell’osso in cui il tricipite surale del polpaccio si inserisce nel calcagno provocando, a volte, l’erosione della tomaia della calzatura per sfregamento, portando all’insorgenza del morbo di Haglund.

Per risolvere questa situazione, sarà sufficiente aumentare il tacco della calzatura per rendere più rilassato il tricipite surale e quindi avere meno trazione sul calcagno.

La durata della tallonite varia a seconda della gravità:

in caso di microtraumi (dovuti ad un cattivo appoggio del piede, a calzature errate o a terreni un po’ sconnessi), la durata è di 15-20 giorni
quando c’è un’infiammazione del periostio (membrana fibrosa che avvolge l’osso) con trazione della fascia tendinea, oppure nei casi più gravi, si può arrivare fino a 2-3 mesi.

Per effettuare una corretta diagnosi di tallonite, bisognerà sottoporsi ad esami come:

radiografia
ecografia
risonanza magnetica

La terapia è raramente di tipo chirurgico, non si opera per evitare di ledere la fascia plantare e provocare danni; piuttosto si usano le onde d’urto: due cicli di onde d’urto sono in grado di far passare il dolore.

Un ulteriore tipo di terapia sono le radiofrequenze e la terapia laser che, però, tolgono solamente il dolore senza andare a indagare la causa.
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