L’allucevalgo è una patologia molto diffusa (ne sono colpite 1/3 delle donne italiane), e non è un semplice problema estetico.

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È dovuto ad una predisposizione naturale

È dovuto ad una predisposizione naturale oppure al fatto di indossare delle calzature scomode e poco adatte al piede (ad esempio tacchi alti o scarpe a punta che costringono le prima dita del piede) oppure a traumi o lesioni a carico del piede.

Infatti, per allucevalgo si intende lo spostamento verso l’esterno della base dell’alluce e la deviazione della punta dell’alluce stesso verso le altre dita.

Va curato perché se trascurato può provocare dolore intenso e una limitata capacità di movimento dell’alluce; ancora, nei casi più gravi, la deviazione del primo dito può portare all’accavallamento del primo dito con il secondo fino a casi invalidanti.

I sintomi sono diversi da paziente a paziente (variano anche in base alla camminata e alla postura) ma in genere c’è un gonfiore alla base dell’alluce (cipolla), l’arrossamento anche intorno all’alluce e l’ispessimento della pelle.

La cura è diversa per ogni persona

Anche la cura è diversa per ogni persona che ne soffre e in base alla gravità e al dolore conseguenti.

Nei casi meno gravi, ci saranno dei trattamenti “conservativi” come fasciature e bendaggi o cuscinetti separa dita e plantari che mantengono il piede in posizione normale, riducendo lo stress sull’alluce, distribuendo in modo corretto il peso del corpo e alleviando il dolore.

Il medico potrà anche consigliare l’utilizzo di antidolorifici.

Se viene invece compromessa la deambulazione, bisognerà intervenire in modo chirurgico, in anestesia locale, senza l’inserimento di viti o chiodi e con la possibilità di camminare immediatamente e recuperare in tempi brevi la funzionalità del piede.

In piccoli fori vengono inserite delle frese di dimensioni ridotte per provocare micro fratture nei punti giusti così da permettere il riallineamento delle ossa; queste fratture vengono lasciate libere in modo tale che la guarigione avvenga secondo il carico reale del paziente.

Al termine viene praticato un bendaggio che il paziente dovrà tenere per circa 20 giorni.