Sempre più persone soffrono di celiachia, una malattia infiammatoria permanente dell’intestino che si sviluppa quando si consuma glutine. Il glutine è una proteina che si trova in grano, orzo e segale e quindi in numerosi prodotti come pasta, pizza, cracker, grissini e altri prodotti da forno, torte, biscotti, cereali per la prima colazione, carne e pesce impanati.

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Celiachia, anche nelle salse

Viene aggiunto anche come additivo in salse, piatti pronti, gelati, alcuni tipi di yogurt ed è presente anche nella birra.

Quindi ogni volta che si consumano questi alimenti che contengono glutine, si scatena una reazione immunitaria che, con il tempo, produce un’infiammazione che danneggia le pareti dell’intestino tenue e i villi, ostacolando così l’assorbimento di cibi e nutrienti.

Fra le cause che danno origine alla celiachia ci sono fattori:

genetici (i familiari di primo grado di chi soffre di celiachia hanno il 15% di probabilità in più di svilupparla);
immunologici, la presenza di una malattia autoimmune (come diabete o disturbi della tiroide) aumenta il rischio di sviluppare la celiachia fino a 10 volte in più rispetto a chi non ha queste malattie;
ambientali, ad esempio le infezioni dell’apparato digerente possono contribuire allo sviluppo della celiachia.

Per capire se si soffre di celiachia, si possono osservare alcuni “campanelli d’allarme”, dei sintomi che possono essere diversi da persona a persona (e che a volte nemmeno si manifestano).

I più comuni sono:

diarrea
gonfiore addominale
meteorismo
crampi addominali
perdita di peso
astenia

Le persone che soffrono di celiachia possono presentare anche anemia, a causa della difficoltà di assimilare il ferro per via dell’atrofia dei villi intestinali. Possono anche presentare osteoporosi, per via della difficoltà di assorbimento del calcio, importantissimo per la salute delle nostre ossa.

Non esiste una cura o una terapia farmacologica per trattare la celiachia, l’unica cosa che conta è quella di seguire uno stile alimentare senza glutine, così da ridurre i sintomi del disturbo e permettere all’intestino di funzionare normalmente.