Quando si parla di angiomi infantili si fa normalmente riferimento ad una serie di patologie tumorali, anche molto diverse fra loro, accomunate dal fatto che la massa proliferata in maniera anomala è costituita da vasi. Con il termine di emangioma, invece, in medicina si identifica una sotto categoria di angiomi costituiti esclusivamente dall’endotelio dei vasi sanguigni e si presentano in tre possibili forme: semplice, cavernosa e cistica. Tutte le tre forme colpiscono la pelle con frequenza simile.

All’interno della famiglia degli angiomi sono inclusi anche i linfangiomi ovvero tumori associati ad altre forme quali, ad esempio, i mixomi, i lipomi, i fibromi, ecc. La specifica di angiomi ed emangiomi infantili indica la prevalente insorgenza di questa patologia appunto nell’età infantile, nell’ambito della quale è inoltre possibile parlare di angiomi infantili postnatali e angiomi congeniti. Detta differenziazione è necessaria per distinguere gli angiomi che compaiono dopo la nascita dagli emangiomi che si formano nel periodo fetale. Comprensibilmente, quest’ultima categoria di angiomi infantili possono essere diagnosticati esclusivamente mediante indagini interne quali, ad esempio, un’ecografia intrauterina.

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Come nascono gli angiomi

L’origine degli angiomi in generale può essere attribuita da una moltitudine di fattori a causa della loro natura istologica non unica, mentre gli emangiomi infantili che, come detto, rappresentano una sottofamiglia degli angiomi e si distinguono da questi ultimi per il fatto di essere costituiti esclusivamente da vasi sanguigni, si ritiene che siano la conseguenza di carenze di ossigeno ovvero possibili metastasi di cellule materne (placenta) che si sono poi localizzate nel feto. Tuttavia, ad oggi, non è stata ancora accertata scientificamente una specifica causa.

Dal punto di vista clinico gli angiomi, e quindi anche gli emangiomi, possono avere differenti evoluzioni, la maggior parte delle quali senza particolari conseguenze per il paziente. Normalmente, gli angiomi infantili regrediscono nei primi 3-7 anni di vita del bambino.

Essi diventano invece di interesse medico e possono giustificare un intervento curativo quando compromettono la funzionalità di altri organi ovvero si ulcerano e perdono sangue. Queste eventualità si riscontrano in circa il 12% dei casi, pertanto rappresentano complicazioni sostanzialmente rare. Ad esempio, se l’angioma compare nella zona perioculare può in qualche modo condizionare il regolare sviluppo dell’occhio. In questi casi è opportuno valutare l’intervento medico che può trovare giustificazione anche in altre situazioni nelle quali la posizione della tumefazione cutanea costituisce un grave inestetismo per l’individuo.

“Le Voglie del bambino”

Nel linguaggio popolare gli angiomi sono frequentemente denominati anche “voglie del bambino”, intendendo però con quest’ultima locuzione un’alterazione cutanea aspecifica che comprende una vasta serie di situazioni differenti. Non devono pertanto essere confusi con gli angiomi e gli emangiomi infantili le semplici macchie scure provocate da una maggior concentrazione di melanociti, che si individuano alla nascita dell’individuo.

Come si è detto gli angiomi possono sorgere in qualsiasi area del corpo, sebbene statisticamente si sia riscontrata una maggior frequenza nella zona del collo e del capo. Poiché sono costituiti da vasi sanguigni, gli emangiomi infantili presentano una colorazione tipicamente rosea o rossastra e possono essere anche caldi al tatto a causa del maggior afflusso di sangue. Le tumefazioni possono inoltre avere bordi irregolari, ma normalmente hanno lineamenti rotondeggianti e dimensioni estremamente variabili. Anche lo spessore all’interno dei tessuti cutanei e sottocutanei può variare sensibilmente da caso a caso, distinguendo al riguardo gli emangiomi superficiali da quelli profondi.