Quello della salvaguardia dei lavoratori è un tema di vivo interesse per le aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni. Per le grandi come per le medie e piccole imprese, preservare da qualsiasi rischio le proprie risorse umane è fondamentale, in quanto infortuni, incidenti e malattie professionali sono sempre dietro l’angolo. Fare attenzione a tale aspetto si traduce in vantaggi come massima efficienza, prestazioni a pieno regime, alti margini di guadagno ed elevata competitività sul mercato. Lo stesso dicasi per l’armonia tra collaboratori e i rapporti con i superiori, decisamente più distesi rispetto ad altri contesti professionali.Tuttavia, raggiungere i risultati appena descritti dipende da una figura chiave, ormai presente all’interno di ogni realtà aziendale: il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Per saperne di più su ruolo e mansioni, basta proseguire nella lettura.

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Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, chi è e come viene scelto

Spesso abbreviato con l’acronimo RLS, questa figura è portavoce dei lavoratori di un’impresa, in merito alle tematiche e ai problemi su sicurezza e salute sul luogo di lavoro. Il suo compito è quello di fare da tramite tra il titolare dell’azienda e i dipendenti, prendendo in carico le richieste di entrambi e dandone carattere ufficiale. Il rappresentante per la sicurezza viene eletto dai lavoratori previa assemblea, pertanto l’opzione non è di esclusiva competenza del capo dell’impresa né della direzione. E veniamo a una domanda: chi può aspirare alla candidatura per un ruolo del genere? Spesso si tratta di una persona che fa parte dell’organigramma, dotata di particolare carisma, spiccate abilità comunicative e di problem solving.Ad ogni modo, nulla vieta di affidarne le mansioni a un collaboratore esterno, se nessun dipendente si fa avanti per questo compito. In tal caso, la scelta ricade su un rappresentante dei lavoratori territoriale (RLST), autonomo o assunto da ditte terze.

RLS, i motivi per cui la sua presenza è indispensabile

Chiariamo un punto: eleggere il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza non è un’opzione, ma un obbligo disciplinato dal Decreto Legislativo 81 del 9 aprile 2008, meglio conosciuto come Testo Unico sulla Sicurezza. In altre parole, tutte le aziende devono avere il loro RLS (o RLST, se si tratta di una figura esterna).I motivi risiedono nelle mansioni definite dalla normativa in vigore. Il titolare dell’impresa ha il dovere di richiedere un consulto con lui in merito alla nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), alla valutazione dei rischi, alla nomina degli operatori alle emergenze e, ovviamente, alla formazione dei dipendenti sulla materia in oggetto. Da parte sua, il rappresentante deve mettere in guardia il proprietario dell’azienda sui rischi identificati, proporre delle soluzioni correttive e preventive, partecipare ai meeting periodici in tema di sicurezza e rimanere aggiornato anche da un punto di vista burocratico-legale.

Percorso di formazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

In base al D.LGS. 81/2008, per assumersi appieno la responsabilità dell’incarico occorre seguire un periodo di formazione iniziale di 32 ore, con obbligo di aggiornamento annuale. La durata dei seminari successivi al primo dipende dal numero di dipendenti all’interno dell’azienda di riferimento:

4 ore fino a 50 lavoratori (piccole e medie imprese)
8 ore con più di 50 persone assunte (attività di grandi dimensioni).

Chi non ha tempo o la possibilità di iscriversi presso un ente fisico e partecipare alle lezioni dal vivo, può scegliere un corso rls online: ha lo stesso valore di quello seguito in aula, anche a livello di riconoscimenti ufficiali.

RLS, le conseguenze di una mancata o inadeguata formazione

Dal momento che il rappresentante dei lavoratori deve essere presente in qualsiasi azienda e ha diritto a una preparazione accurata, il titolare dell’impresa può incorrere in sanzioni e decadenza di benefici, in caso di mancata adempienza ai suoi doveri. Se il datore di lavoro non provvede alla formazione del RLS, la pena prevista è la detenzione da 2 a 4 mesi o il pagamento di un’ammenda fino a 5699.20 €. Non va trascurato, infine, il rischio di perdere le agevolazioni fiscali relative alla ristrutturazione edilizia dei cantieri, per violazione delle disposizioni che tutelano la sicurezza, la salute dei dipendenti e gli obblighi contributivi. A stabilirlo è l’articolo 4 del Decreto Interministeriale 41 del 18 febbraio 1998.