CESANO – “FLASHMOB” PER NON DIMENTICARE RADIOVATICANA




Organizzate dal Comitato di genitori e cittadini di Roma Nord, ‘Bambini senza Onde’, duecento persone circa si sono radunate alla periferia di Cesano  su uno spazio erboso che aveva quale sfondo il tanto temuto impianto radio di proprietà della Santa Sede. Il comitato si è formato diversi anni fa a seguito di una ricerca epidemiologica che ha evidenziato in un raggio di dodici chilometri un sensibile aumento di casi di leucemie, linfomi e mielomi sia negli adulti che nei bambini.
Il colpo d’occhio dei manifestanti vestiti di nero con le inquietanti ‘monoespressione’ maschere bianche rende concretamente l’idea  della terribile sensazione di indifferenza che si vive in questa zona di un Paese cosiddetto civile.
Sono più di dodici anni che vengono denunciati i rischi sanitari che la popolazione di un’ampissima area subiscono per la continua esposizione alle onde elettromagnetiche di Radio Vaticana, peraltro ampliamente documentati da perizia che più di un tribunale ha ritenuto oggettivamente valide.
Tra queste ricordiamo quella del professore Micheli dell’Istituto Nazionale dei Tumori che dimostrava come in quest’area sono morti venti bambini di leucemia e circa duecento adulti di tumore per essere stati troppo a lungo sottoposti ad esposizione di onde elettromagnetiche create da potenti emissioni radio.
Il processo ai vertici della Radio Vaticana si è concluso in febbraio con una condanna definitiva in Cassazione per getto pericoloso di cose, un reato ormai prescritto, da cui tuttavia sono scaturiti risarcimenti per le famiglie che si erano costituite parte civile.
Questo tuttavia non modifica lo stato delle cose visto e considerato che le antenne restano al loro posto e continuano a diffondere le micidiali onde elettromagnetiche mentre non si diffondono, e non se ne capisce il perché, i dati delle rilevazioni dell’ARPA che continuano ad essere comunicate solo alla commissione italo-vaticana formatasi qualche tempo fa.
Il Comitato ‘Bambini senza onde’ continua comunque nell’attività di raccogliere cartelle cliniche relative a residenti dell’area interessata che potranno contribuire a portare avanti una lotta che non deve concedere quartiere ad uno Stato che anche se estero, fonda il suo credo sulla carità, la clemenza, l’assistenza i bisognosi.
D’altro canto purtroppo,  il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord, nella persona di Raffaele Capone, lamenta l’indifferenza che sta cercando di avvolgere una strage che non sembra destinata ad avere fine: “Tutto questo accade nel SILENZIO TOTALE dei grandi mezzi di informazione. Molti giornalisti di tante testate giornalistiche nazionali continuano a cancellare, senza aprirla, la nostra posta elettronica contenente i nostri comunicati stampa sulla vicenda. Il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord ha recentemente denunciato questo comportamento all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) e alla Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG)”.
Noi non siamo certo un ‘grande mezzo di informazione’ ma faremo senz’altro la nostra parte.

Renato Magrelli

scarica QUI il Comunicato del Coordinamento in formato pdf
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