Fastidi come dolori e crampi addominali, possono essere legati a un’intolleranza al lattosio che può comparire anche da un giorno all’altro. Scopri allora di che cosa si tratta e come si diagnostica oggi.

Tabella dei contenuti

Intolleranza al lattosio: che cos’è

Si parla intolleranti al lattosio per indicare delle persone il cui organismo non è in grado di digerire il lattosio, ovvero uno zucchero complesso presente in tutti i prodotti caseari. In pratica, l’intestino non è in grado di produrre un enzima noto come lattasi che si occupa di scindere il lattosio in zuccheri meno complessi cioè glucosio e galattosio.

Senza questo enzima, il lattosio diventa molto più complesso da digerire provocando fastidi e sintomi come pesantezza, flatulenza, diarrea, gonfiore, crampi addominali e borborigmi. I sintomi possono comparire subito dopo mangiato oppure dopo diverse ore. Inoltre, la sintomatologia può variare molto da una persona all’altra per via di differenze dovute all’età, alla genetica e all’attività gastrointestinale.

Tieni presente che molti diventano intolleranti nel corso della vita. Purtroppo, con l’età diminuisce la capacità dell’intestino di produrre l’enzima che digerisce il principale zucchero del latte. Nei primi mesi di vita, quando si mangia solo e unicamente latte materno, la lattasi nel bambino è molto alta. Dall’adolescenza in poi, la lattasi diminuisce fino a raggiungere dei livelli molto bassi negli anziani poiché l’attività del microbiota si riduce. Vuol dire che diverse persone al mondo diventano intolleranti nel corso della vita, anche da un giorno all’altro. Non è un problema, anzi, è da considerarsi come un processo normale.

Intolleranza al lattosio: come si diagnostica

L’intolleranza al lattosio non è una vera e propria malattia, piuttosto si classifica come un disturbo intestinale. Per scoprire se sei intollerante al lattosio, esistono dei test. I più comuni e principali si chiamano test di integrazione della lattasi, test del respiro, test genetici poiché spesso questa condizione è ereditaria e test della glicemia che si fa di norma con le classiche analisi del sangue.

Per verificare se sei intollerante o meno, la prima cosa da fare è la cosiddetta prova di sfratto. In pratica, elimina dalla tua dieta tutti i prodotti che contengono lattosio per un periodo e se i sintomi che avverti di solito, sono spariti, conferma i tuoi sospetti con l’ausilio di un medico, meglio se proprio un gastroenterologo, che molto probabilmente ti prescrive un test genetico, della glicemia oppure respiratorio, i quali hanno tutti la stessa valenza. Altri test, come ad esempio la tac o la risonanza magnetica, non hanno invece alcun tipo di valore.

Intolleranza al lattosio: come si tratta

A oggi non esiste una vera e propria cura che ti permetta di tornare a mangiare prodotti caseari senza conseguenze. L’unico modo per stare meglio è quello di fare attenzione a quello che mangi, evitando il latte e i derivati. Tuttavia, esistono integratori da assumere prima dei pasti per aiutare la digestione del latte a base di enzima lattasi. Inoltre, potresti provare dei probiotici specifici che vanno ad arricchire la tua flora intestinale aiutando la scomposizione del lattosio in zuccheri più semplici, garantendo maggiore libertà soprattutto quando mangi fuori casa.