Valeriana, quando deve essere utilizzato  

Valeriana




La Valeriana è una pianta officinale utilizzata comunemente come sedativo nei disagi e nei disturbi del sonno, ma anche negli stati di agitazione dovuti ad ansia e stress psicologico (come asma nervosa, isteria, eccitabilità, ipocondria, mal di testa ed emicrania, acidità di stomaco e gastrite, diarrea emotiva e colite nervosa).

Infatti la Valeriana può ridurre alcuni di questi sintomi e si può assumere quella in compresse, caramelle, tisana, tintura madre (un preparato erboristico ottenuto mediante macerazione della Valeriana in acqua e alcol, detto anche “estratto idroalcolico”).

Si può acquistare in farmacia, parafarmacia o erboristeria.

  • Integratori, sono consigliate due somministrazioni al giorno per un totale di 300-500 mg di estratto, per almeno un mese. Se si vuole agire sul sonno, una delle due dosi giornaliere deve essere assunta circa 30 minuti prima di coricarsi. Se è usata per controllare l’ansia può essere somministrata al mattino e nel tardo pomeriggio.
  • Compresse, contengono una dose variabile tra 45 e 300 mg di estratto secco. Per conoscere la quantità di estratto secco in peso basta controllare le informazioni riportate sulla confezione, che possono includere anche consigli per l’assunzione.
  • Flacone di tintura madre, è in genere consigliata l’assunzione di 40 gocce.
  • In gocce, viene suggerita in dosi variabili a seconda del problema che si vuole risolvere; possono essere diluite in acqua.

Alcuni effetti collaterali noti sono dovuti ad un uso eccessivo e continuativo e si tratta di emicrania, insonnia, eccitabilità, bradicardia (diminuzione della frequenza cardiaca), aumento della pressione.




Chi non dovrebbe prendere la Valeriana

Inoltre, ci sono alcuni soggetti che non dovrebbero utilizzare la Valeriana come le donne in gravidanza o che allattano; nemmeno i bambini al di sotto dei sei anni dovrebbero farne uso.

Inoltre non deve essere assunto in contemporanea ad altri farmaci come i barbiturici, poiché il rischio è quello di dar vita a uno stato di sedazione eccessiva.
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