Prima che arrivi il periodo dell’influenza, molte persone decidono di sottoporsi al vaccino antinfluenzale proprio per evitare di prendere l’influenza. Quest’anno per via dell’emergenza Coronavirus, il vaccino è altamente consigliato a diverse categorie di soggetti ma anche a coloro che abbiano un’età compresa fra i 60 e i 64 anni, a cui è offerto gratuitamente. Aumentare le dosi di vitamina C è comunque molto utile per evitare i classici malanni di stagione.

Vaccino e le categorie più deboli

Altre categorie di soggetti per cui è consigliato sono:

donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza e nel periodo “postpartum”;
soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza (coloro che hanno un tumore o qualche altra malattia grave);
bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale;
individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti;
familiari e contatti (adulti e bambini) di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato);
soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo (categorie di lavoratori come i medici e il personale sanitario, le forze di polizia, i vigili del fuoco);
coloro che lavorano a stretto contatto con gli animali (allevatori, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori, veterinari);
donatori di sangue.

Ovviamente il vaccino non è obbligatorio ma è altamente consigliato sottoporsi a questo per evitare di beccarsi l’influenza oppure, se si è soggetti fragili, è meglio effettuarlo proprio per evitare complicazioni nel caso si contragga.

La vaccinazione sarà offerta dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta e potrà avvenire negli ambulatori vaccinali delle aziende sanitarie locali diffusi sul territorio. Qualora i medici di famiglia non disponessero dell’antidoto oppure l’abbiano terminato, potranno comunque somministrarlo (gratuitamente o meno, decideranno autonomamente) ai pazienti che avranno acquistato l’antidoto in farmacia.