Gli anni passano ma i problemi permangono. In prossimità del periodo estivo e quindi delle ferie ricompare prontamente lo spettro del malfunzionamento dell’Ospedale S.Paolo di Civitavecchia che in alcune occasioni a detta di qualcuno non sarebbe in grado di accogliere i bisogni assistenziali della cittadinanza.

Alla luce degli articoli giornalistici e on line pubblicati in data odierna e relativi al “collasso dell’ospedale nella giornata di lunedì,” appare necessario nuovamente puntualizzare che pur essendosi trattato di un sovraffollamento di utenti, le cui condizioni cliniche sono state prontamente e come sempre ben  trattate dal personale di Pronto soccorso, questo si è verificato in concomitanza da una parte per l’arrivo di numerose ambulanze (circa 32 ambulanze in arrivo in giornata di cui 14 del servizio 118, 15 pubbliche e 3 private) e dall’altra di un guasto tecnico alla Tac che di fatto ha rappresentato il reale motivo di rallentamento delle dimissioni di gran parte dei pazienti in attesa di diagnosi. Nulla a che vedere con i paventati arrivi di crocieristi che non sarebbero stati soccorsi.

Si rappresenta inoltre come in tale circostanza sia la direzione sanitaria dell’Ospedale S.Paolo che il personale dirigente del Pronto soccorso abbiano come sempre accade, informato formalmente con telefax la centrale operativa del 118 Lazio sia del guasto alla Tac che soprattutto del conseguente sovraffollamento venutosi a creare. In particolare la giornata di lunedì ha visto l’arrivo di n.197 utenti di cui n.95 al mattino , n.73 nel pomeriggio e 29 la notte. Divisi per codice di gravità (triage), in mattina 3 codici rossi, 21 gialli , 45 verdi e 6 bianchi; nel pomeriggio 1 codice rosso, 29 gialli da collocare in ambito ospedaliero e 37 verdi. Ciò ha rappresentato per Civitavecchia un fatto unico e al di fuori della normale potenzialità di accoglimento del nosocomio.

 Per informazione si comunica che normalmente in media il numero di ambulanze giornaliere in arrivo presso il nosocomio è pari a 14/15 nelle 24 ore (come da dati Gipse). Tale numero spropositato di arrivi aveva nella stessa giornata  peraltro esaurito l’utilizzo delle barelle (non certo per mancanza delle stesse).

Quanto sopra rappresenta come detto un evento occasionale per Civitavecchia , ma certamente appare essere in linea con la funzionalità di altri nosocomi della città di Roma in determinate situazioni di sovraffollamento.

Circa le polemiche espresse  in materia di responsabilità dell’assistenza tra il servizio 118 e l’ospedale , si fa presente come in tali occasioni i servizi coinvolti debbano lavorare in sinergia e non entrare in contrapposizioni sterili e certamente poco fruttuose per la salute dei cittadini

Per tale episodio è stata richiesta dalla direzione generale e sanitaria dell’ASL RM/F una riunione con la direzione del 118 al fine di analizzare congiuntamente l’accaduto e di evitare il ripetersi di situazioni analoghe, ripercorrendo anche elementi congiunti di sinergie operative adottabili nel prossimo futuro. Si coglie peraltro l’occasione di ringraziare il personale medico e non medico che durante tale emergenza ha affrontato le varie situazioni presentatesi con abnegazione e professionalità

La direzione aziendale rammenta nuovamente come la velocizzazione dei lavori di rifacimento del nuovo Pronto soccorso (il cui progetto mai attivato risale al 2004), rappresenti un sicuro elemento di certezza e di risposta a coloro che in maniera impropria vogliono evidenziare lati negativi a tutti i costi e mettere in discussione l’operato di quanti finalmente si dedicano all’area emergenza dell’ospedale S.Paolo. E’ indubbio che un pronto soccorso adeguato in termini di spazi e anche di risorse professionali (la cui consegna è prevista per il mese di luglio) in analoga circostanza avrebbe permesso una migliore gestione della crisi.