Il bagno turco è un trattamento che consiste nell’entrare in un “bagno”, appunto, in cui la temperatura è di circa 40° e l’umidità è tendente al 100%. Ci si può sedere o sdraiare all’interno di questa stanza e inalare il vapore che agisce sulla pelle e, grazie alla sudorazione, permette di eliminare le tossine e le scorie, migliorando il sistema linfatico.
Il bagno turco e la pressione sanguigna
Aiuta anche a regolare la pressione sanguigna e a rigenera i tessuti; inoltre, permette di eliminare tensione e stress.
Però il bagno turco non è adatto a tutti, soprattutto a chi soffre le temperature e il vapore troppo elevati.
Inoltre, può avere anche delle controindicazioni pericolose che è meglio evitare su persone cardiopatiche, donne in gravidanza, anziani o bambini. In particolare, durante il trattamento si può verificare aumento della frequenza cardiaca, ipertensione (pressione alta) o ipotensione (pressione bassa), tachicardia.
Quindi, chi ha la pressione troppo alta o troppo bassa e chi soffre di disturbi cardiaci o della circolazione non dovrebbe effettuare questo trattamento.
La termoterapia
Questo perché la termoterapia ha un effetto di vasodilatazione che diventa negativo se il soggetto in questione non ha una buona portata sanguigna.
Quindi, se si soffre di queste cose, è meglio evitare a prescindere di sottoporsi al bagno turco.
In effetti, è più “sicura” la sauna rispetto al bagno turco che, secondo degli studi, aiuta a contrastare l’insorgenza dell’ipertensione. Stando ad uno studio pubblicato sull’American Journal of Hypertension relativo agli abitanti di Kuopio, in Finlandia, gli uomini che si sottoponevano alla sauna due o tre volte a settimana, hanno ridotto del 24% la loro ipertensione rispetto a chi non si sottoponeva al trattamento.
Addirittura, la percentuale è salita alla metà per chi praticava la sauna quattro o più volte a settimana.
Comunque, per tutti questi trattamenti è sempre meglio chiedere consulto al proprio medico.
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