l 2013 inizia per circa la metà dei cittadini di Anguillara con un’emergenza da affrontare: l’arsenico.
Le bollette dell’acqua rappresentano un costo altissimo per gli utenti, considerando che neanche una goccia è utilizzabile per soddisfare non solo le esigenze alimentari, ma leggendo l’ultima ordinanza del Sindaco, sono posti i limiti anche all’igiene personale (lavaggio dei denti).
Una condizione definibile paradossale, poiché nonostante il problema sia presente da diverso tempo, nessun passo avanti sembra sia stato compiuto.
Un servizio, non sempre disponibile per le continue carenze d’acqua, pagato a peso d’oro da parte dei cittadini per ben due volte l’anno, aggravato anche da un importo fisso pari a 30 euro, dovuto alla presenza di un contatore di misurazione in ogni abitazione. Quota, quest’ultima, sempre computata nel calcolo finale delle bollette idriche, indipendente dai consumi e dalla quantità di fornitura di un’acqua che non è potabile ormai da molti anni (cifra che arriva a 33 euro se si aggiunge l’importo dell’iva, per un contatore con sezione fino a 13 mm- Tariffe servizio idrico – atto di giunta comunale N. 86 del 14/6/2011)
Come si possono accettare le dichiarazioni di emergenza riguardo la presenza dell’arsenico nell’acqua, se si sapeva tutto fin dal 2001. Una responsabilità distribuita e ben identificabile nelle amministrazioni sabatine: fin dall’inizio sono state ree di non aver mai affrontato il problema strutturalmente. In questi anni si sono accavallati comportamenti inadeguati, approssimati con l’unico scopo di cercare delle vie di fuga temporanee.
Le false promesse prospettate e i continui rimpalli delle competenze istituzionali per la risoluzione del problema hanno contribuito nel tempo ad aumentare esponenzialmente la distanza tra i cittadini e gli amministratori.
Una situazione che risulta essere ancora più grave se riflettiamo sull’assenza di una comunicazione allargata e precisa alla cittadinanza sul problema e sulle conseguenze cancerogene dell’arsenico: un’acqua non degna di essere fornita da un acquedotto pubblico. Una campagna informativa sociale ad hoc completamente assente, verso le persone anziane e soprattutto sui bambini. Finora, alcun convegno scientifico divulgativo specifico in materia si è tenuto nel territorio. Un volantino, dall’aspetto grafico casalingo e dal piccolo formato cartaceo, è stato timidamente affisso il 3 gennaio di quest’anno, nella bacheca istituzionale di Ponton dell’Elce, dove appare l’ordinanza che riporta le azioni da adottare per minimizzare i rischi per la salute. Ci si chiede a cosa serva in queste condizioni la figura politica con delega alla Sanità e Salute all’interno del Consiglio Comunale.  

Nell’ultimo Consiglio, tenutosi a fine dicembre 2012 ad Anguillara, l’unico spunto di riflessione scientifica in merito alla questione arsenico è stato l’intervento del consigliere di opposizione, dott. Pizzigallo. Nel suo breve discorso, l’ex-Sindaco, con l’utilizzo di una terminologia esaustiva, ha chiaramente sposato la tesi che la soluzione per l’arsenico decisa da questa Giunta, utilizzando un impianto a osmosi inversa, potrebbe non essere la scelta ottimale, per un’acqua che dovrebbe essere destinata al consumo umano. Rappresenta una soluzione rapida, ma nel futuro potrebbe rivelarsi inadeguata, sia a causa dei forti costi dovuti alla manutenzione dell’impianto fisso e sia per il depauperamento del prodotto finale, l’acqua, unico bene da salvaguardare.
L’orientamento scientifico sulla qualità dell’acqua, in base alle ricerche eseguite negli ultimi decenni, concorda su un’unica interpretazione teleologica:  vi è correlazione tra la qualità dell’acqua e lo stato di salute.

Proprio per capire meglio e per informare adeguatamente i lettori, questa testata giornalistica ha chiesto un parere sull’utilizzo della tecnica dell’osmosi inversa a un ricercatore indipendente, Alessio Bertoglio, con la speranza che i nostri amministratori facciano tesoro dei consigli e delle valutazione espresse.

“Dal documento di Maurizio Mosca  “L’ACQUA COME ALIMENTO” del CNQRA (Centro Nazionale per la Qualità e per i Rischi Alimentari) – ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’- si legge, tra le altre importanti informazioni, quanto segue:
L’acqua spesso non viene considerata come alimento, forse perché si presenta come un liquido incolore, inodore e insapore.
Se solo si pensa che il 60-70% del peso corporeo è costituito di acqua (neonati 75-80%) si capisce quanto questo liquido sia indispensabile per tutte le funzioni vitali dell’organismo.
L’acqua è una componente essenziale delle nostre cellule; infatti si trova per il 67% nel liquido intra-cellulare (LIC) e per il restante 33% nel liquido extracellulare (LEC).
L’acqua introdotta con gli alimenti e le bevande (acqua esogena) viene considerata un nutriente essenziale poiché la quantità d’acqua prodotta dal metabolismo (acqua endogena) non è sufficiente a coprire il fabbisogno giornaliero.
L’acqua è stata inserita per la prima volta tra le raccomandazioni nutrizionali per la popolazione italiana dato il ruolo che riveste nell’alimentazione e nella fisiologia umana.
L’acqua, per essere consumata come bevanda, deve avere alcune caratteristiche ritenute indispensabili, tra le quali quella di contenere disciolti una certa quantità di Sali Minerali.
Non sono adatte per l’alimentazione acque con bassissime concentrazioni di Sali disciolti o addirittura distillate o osmotizzate, ovvero fatte passare attraverso un apparato che utilizza la tecnica dell’osmosi inversa.
Oltretutto, un’acqua così fortemente “desalinizzata” attira, per osmosi, acqua corporea più satura, per esempio di ioni di calcio e di magnesio. Quindi, se bevuta, può avere un forte effetto demineralizzante.
Tutti i processi vitali avvengono in presenza di acqua, ma solo se questa contiene degli elettroliti (cioè soluzioni di minerali) e mai in acqua ‘neutra’; in assenza di questi, l’organismo deve prelevarli dalle proprie riserve, cioè dalle cellule e dalle ossa.
Inoltre, le nostre cellule (simili a tante piccole pile o celle elettrolitiche) sono dotate di un potenziale elettrico e di un orientamento nello spazio. Solo l’acqua con un certo tenore di sali disciolti (non troppo elevato, ma nemmeno nullo) può garantire il normale svolgimento di queste funzioni. Per cui un’acqua osmotizzata può avere un effetto ‘disidratante’, perché attira, per effetto osmotico, acqua corporea anche dai tessuti vitali.
Oltretutto, si tratta di un’acqua ‘destrutturata’ e scarsamente ‘informabile’.
L’acqua ottenuta con trattamento ad osmosi inversa risulta molto spesso acida, cioè con un valore di pH inferiore a 7 e con un O.R.P. (Potenziale di Ossido-Riduzione) molto positivo (+300/+400 mV), per cui fortemente ossidante, oltre che deionizzata. Per cui andremo a bere un acqua che, invece di rallentare, favorisce il processo di invecchiamento e morte cellulare.
Questi probabilmente sono i suoi aspetti negativi più salienti (tra l’altro, essa ‘cristallizza’ con difficoltà, cioè tende a non assumere più una struttura armoniosa). In più, l’acqua scartata nel processo di filtrazione ad osmosi  inversa è maggiore di quella purificata, quindi si verifica un inutile spreco di acqua.
A valle di un impianto ad osmosi inversa andrebbe installato un potabilizzatore in grado di ridare all’acqua quei parametri necessari a renderla potabile.”

“L’acqua non solo fornisce il mezzo per tutte le reazioni chimiche alla base della vita, ma è essa stessa un reagente importante o un prodotto di queste reazioni.
A tale proposito cito la seguente metafora: quando i pesci dell’acquario si ammalano, che facciamo ? Somministriamo dei farmaci ai pesci…..oppure cambiamo l’acqua ?
L’acqua è l’elemento primario della vita, insieme all’aria, per cui la qualità dell’acqua e dell’aria sono di fondamentale importanza per il nostro organismo.
L’acqua ha un impatto fondamentale nella nostra vita, nel processo di invecchiamento e nella capacità che ha il nostro corpo di resistere alle minacce interne ed esterne, per evitare le malattie. L’acqua è fondamentale per permettere al nostro corpo di funzionare in modo ottimale e difendersi.
La qualità e le caratteristiche dell’acqua che beviamo sono, di conseguenza, fondamentali.
Il Dr. Robert Young (ricercatore USA), autore del libro ‘Il miracolo del pH alcalino’ afferma: ‘Quando si tratta della nostra salute, sia che si cerchi di debellare una malattia, di prevenirla o di creare le condizioni affinché il corpo sia più sano possibile, la cosa principale da fare è cambiare la nostra acqua.’ Il Dr. Batmanghelidj nel suo meraviglioso libro ‘Il tuo corpo implora acqua’ afferma: ‘Noi non siamo ammalati, siamo solo assetati’.
La qualità dell’acqua che immettiamo nel nostro corpo è paragonabile alla qualità del carburante che mettiamo nella nostra automobile! DOBBIAMO RIFLETTETRE A FONDO SU QUESTO PARAGONE!  In effetti il nostro corpo è costituito prevalentemente da acqua, ma proprio perché ne abbiamo in abbondanza ne sottovalutiamo l’importanza, dimenticandoci spesso che NOI SIAMO CIÒ  CHE BEVIAMO.
A questo punto sorge spontanea la domanda: ma quale acqua è più indicata per il nostro organismo?
Ad oggi l’unica che conosciamo è quella dei nostri rubinetti, che però, oltre ad essere ossidante, molto spesso contiene cloro e composti affini (che a contatto con la materia organica del corpo formano cloro-derivati, sostanze tossiche per l’organismo) e inquinanti di altro tipo (provenienti dalle falde acquifere piuttosto che dalle tubature stesse), o quella in bottiglia, che, oltre a costare dalle 200 alle 1000 volte di più della normale acqua di rubinetto, comunque è un’acqua stagnante ed ossidante, oltre che in molti casi anche acida; oltretutto per le acque nelle bottiglie di plastica esiste il grosso problema del materiale di cui sono composte (PET), che può rilasciare sostanze chimiche cancerogene, oltre al grosso impatto economico ed ambientale del successivo smaltimento.
Allora, quale soluzione ci rimane ?
Già nel 1950 il Dr. Henry Coanda (scienziato rumeno, premio Nobel e padre della dinamica dei fluidi) era convinto di alcune proprietà dell’acqua nel proteggere la salute umana e di ritardare l’invecchiamento, più di ogni altro nutriente.
Il Dr. Coanda ha studiato per oltre 60 anni la struttura e la qualità dell’acqua potabile, scoprendo e testando di persona la qualità delle acque di luoghi remoti sparsi per tutto il mondo; egli si spinse a ricercare le motivazioni della longevità e dell’ottima salute di alcune rarissime popolazioni nel mondo e la sorpresa fu che vicino a tali popolazioni che presentavano maggiore benessere psico-fisico scorrevano fonti d’acqua con delle caratteristiche uniche e comuni tra di loro.
Tali sorgenti d’acqua sono state scoperte a:

• Lourdes (Francia)
• Hunza (Pakistan, dove vivono molti ultracentenari)
• Tlacote (Mexico)
• Nordenau (Germania)
• Delhi (India)

Fu scoperto infatti che uno dei principali fattori responsabili dell’ottima salute e della longevità di queste popolazioni era proprio l’ACQUA !
Il paese degli Hunza è certamente il più conosciuto tra queste cinque regioni.
Si tratta di una valle ad alta quota nel nord del Pakistan e circondata da montagne.
La valle si trova a 2700 metri ed è circondata da alcune tra le più alte montagne del mondo, nonché da ghiacciai vecchi di milioni d’anni. Fu così che all’inizio del secolo scorso il Dr. Coanda trascorse 6 anni di studi sull’acqua degli Hunza, cercando di capirne le proprietà e quali benefici quest’acqua determinava sul corpo umano. Dopo il 1950 le ricerche ripresero in particolare in Giappone, presso diverse università giapponesi.
Il Giappone è il paese in cui l’acqua è stata studiata più che in qualsiasi altro posto al mondo; in particolare, i giapponesi seguirono e svilupparono gli studi sulla ionizzazione dell’acqua che gli scienziati russi iniziarono nel 1950.
A seguito dei risultati ottenuti, gli studiosi giapponesi progettarono un dispositivo che era in grado di generare, partendo dalla semplice acqua di rubinetto, un’acqua antiossidante, microstrutturata ed alcalina, con caratteristiche molto simili a quella che sgorga dalle famose sorgenti menzionate.
Il prodotto di tale dispositivo fu denominato, appunto, Acqua Kangen e tale Acqua iniziò ad essere utilizzata negli Ospedali e nelle Cliniche, tant’è che nel 1966 il Ministero della Salute, del Lavoro e Welfare Giapponese approvò il dispositivo erogante quest’acqua come apparecchiatura medicale.
Kangen è un termine giapponese che significa ‘ritorno alle origini’.
Da mezzo secolo Acqua Kangen rappresenta un elemento fondamentale dell’assistenza sanitaria in Giappone ed in Corea.
Nel 2002 è stato assegnato ad Acqua Kangen un riconoscimento d’onore dall’Associazione di Medicina Preventiva per gli Adulti (composta da più di 6500 medici). Questo a garanzia di affidabilità e sicurezza, certificate e garantite.

Acqua Kangen, grazie alle sue proprietà e ai suoi innumerevoli  vantaggi,  dopo anni di sperimentazioni scientifiche è stata riconosciuta ormai a livello mondiale.
Per problematiche particolari di presenza di inquinanti specifici (fluoro, arsenico, ecc.), è possibile installare, a monte del dispositivo erogante Acqua Kangen, una semplice e brevettata unità di prefiltrazione che abbatte la presenza di questi inquinanti nell’acqua.
Per cui ora tutti abbiamo la possibilità di usufruire nelle nostre abitazioni del frutto di una delle più grosse scoperte scientifiche di questi ultimi 50 anni, per la nostra salute e per la salute dei nostri cari. Per ulteriori approfondimenti vi rimando alla consultazione del mio blog (http://acquavitalekangen.blogspot.it), dove troverete molte informazioni utili ed interessanti che cambieranno il vostro approccio a uno degli elementi più straordinari e meravigliosi che la Natura ci abbia mai donato: l’Acqua.”