Buon successo di partecipazione, presenti circa 120 persone anche con spettatori “non addetti ai lavori”, per il convegno ‘CLINICA E RICERCA IN PSICHIATRIA INCONTRANO ISTITUZIONI E SOCIETA’ svoltosi nei giorni scorsi a Sacrofano su iniziativa del Centro Diurno del Distretto F4 del Dipartimento di Salute Mentale della ASL ROMA F, senza dubbio un segno importante che il tema della salute mentale è molto sentito dalla popolazione.
L’idea di questa giornata era nata dall’esigenza di mettere in evidenza il filo conduttore, il “pensiero” che sostanzia il nostro “fare” quotidiano.  In questo senso la riabilitazione psichiatrica ha spesso dovuto difendersi dall’accusa di essere “intrattenimento”, ovvero priva di validazione scientifica.
La sfida degli organizzatori voleva essere infatti quella di dimostrare oggi la possibilità di svolgere attività riabilitative, coniugando validità scientifica e “pensiero” clinico, incardinati in ambito istituzionale e in stretta collaborazione con le comunità locali.
Moderatore della mattinata è stato il giornalista Luciano Giannini, dell’Associazione Culturale “Amici di Sacrofano”, che ha introdotto gli interventi, a cui è seguito il saluto di benvenuto del Sindaco di Sacrofano Valter Casagrande, dell’Assessore alla Cultura e ai Servizi Sociali Concetta Serata, del Senatore Domenico Gramazio e dell’On. Tommaso Luzzi.
Il Direttore Sanitario della ASL ROMA F Giuseppe Quintavalle e Daniele Sadun, Direttore del DSM della ASL ROMA F, nei loro appassionati interventi,  hanno quindi guidato gli intervenuti nell’argomento specifico del convegno.
La Dr.ssa Rita Graziani (Psicologa Psicoterapeuta, Responsabile Centro Diurno F4 della ASL ROMA F) ha presentato l’attività del Centro Diurno di Sacrofano, nato nel 1994, seguita dall’intervento del  Prof. Saraceni (Dir. Scuola di Spec. Psicoterapia Psicosomatica Osp. Cristo Re, Dir. Scuola Psicodiagnostica Univ.tà Cattolica S. Cuore, Roma) che ha invece parlato del sentimento di perdita e del suo significato, che può generare senso profondo di tristezza, con sintomi somatici e difficoltà di immaginarsi in una prospettiva di futuro.
Il Prof. Sassanelli (Psicanalista , membro della Società Psicoanalitica Italiana –SPI, Docente Scuola Spec. Psicoterapia Psicosomatica Osp. Cristo Re, Roma) ha sottolineato il concetto di sicurezza, che inizia e dipende dalla risposta di un ambiente disponibile ed empatico, di una madre che accoglie il bisogno del bambino, lasciando che la Prof. Annamaria Fiocchi (Psichiatra, Resp. Degenze SPDC San Filippo Neri, Docente Scuola Spec. In Psicoterapia Psicosomatica, Osp. Cristo Re, Roma) evidenziasse l’importanza della relazione medico-paziente e il rapporto con la famiglia, per le informazioni necessarie e la collaborazione.
Il Prof. Nicola Vanacore (Neurologo , Docente di Epidemiologia Medica nel Coeso di Laurea Terapia Occupazionale Univ.tà di Roma “La Sapienza”, Epidemiologo Istituto Superiore di Sanita, Roma) ha prospettato il lavoro clinico strettamente connesso con la valutazione dell’efficacia dell’intervento, mentre il Dr. Avallone  (Psicoterapeuta , Psicosomatista Scuola di Spec. in Psicoterapia Psicosomatica, Osp. Cristo Re, Roma) ha illustrato lo strumento della fototerapia, ed il Dr. Letourneur (Psicologo, Coaching)  ha descritto un metodo di lavoro riguardante l’inserimento lavorativo protetto del paziente psichiatrico.
L’insegnante elementare Daniela Costanzi ha mostrato gli HAIKU*, creati dai suoi bambini di 6-7 anni, oggetto anche della mostra di poster degli utenti del Centro Diurno, inaugurata nell’ambito del convegno.
La Dr.ssa Rita Martani (Psicologo, Collaboratore Scientifico Dip. Scienze Neurologiche , Policlinico Umberto I, Scuola di Spec. in Psicoterapia Psicosomatica, Roma) ha coordinato il laboratorio di scrittura creativa del Centro Diurno e ha descritto le modalità operative e le scale STAY 1 e STAY 2 (scale dell’ansia di tratto e dell’ansia di stato) somministrate durante l’attività.
Da ultimo, ma non per ultimo, ha riscosso molto consenso l’intervento del Sig. Vito Ferrante, presidente dell’Associazione Familiari A.FE.SO.PSI.T., per la passione e la “forza” emanata nel suo dedicarsi costruttivamente alla causa della salute mentale.
Graditissimo è stato il buffet, allestito con la collaborazione dei familiari degli utenti e supervisionato da Rossana Galvani dell’Associazione Culturale “Amici di Sacrofano”, molto attiva sul territorio.
 
* L’haiku è una poesia dai toni semplici, senza alcun titolo, che elimina fronzoli lessicali e congiunzioni, traendo la sua forza dalle suggestioni della natura e delle stagioni: per via dell’estrema brevità la composizione richiede una grande sintesi di pensiero e d’immagine. Soggetto dell’haiku sono scene rapide ed intense che rappresentano appunto, in genere, la natura e le emozioni che esse lasciano nell’animo dell’haijin (il poeta). L’ultimo verso è, tradizionalmente, il cosiddetto riferimento stagionale (kigo), cioè un accenno alla stagione che definisce il momento dell’anno in cui viene composta o al quale è dedicata.
La mancanza di nessi evidenti tra i versi lascia spazio ad un vuoto ricco di suggestioni, quasi come una traccia che sta al lettore completare.