Prima di affrontare la parte denominata BLSD (rianimazione con il defibrillatore) e PBLS (rianimazione pediatrica), quest’ultima peraltro molto attesa e richiesta, una trentina di insegnanti dell’istituto comprensivo San Francesco si sono ieri alternati nella pratica di primo soccorso simulando una serie di interventi su manichini, attentamente seguiti da infermieri professionali dell’Ares 118 di Anguillara-Bracciano.
Anche questa seconda fase, l’introduzione alle tecniche indispensabili per la rianimazione, più professionalmente definibili Corso di BLS (Basic life support), e la successiva dimostrazione, è stata effettuata da Antonello Bentivegna, coordinatore nazionale del DNEM di Anguillara, responsabile tra l’altro del progetto “Lago sicuro”. Un docente d’eccezione, anzi un vero e proprio affabulatore cui è praticamente impossibile non prestare attenzione.
Alcune domande fatte da docenti che avevano già seguito dei corsi simili, hanno determinato alcune precisazioni da parte di Antonello Bentivegna.
Quella che in passato veniva definita “rianimazione cardio polmonare”, oggi è stata sostituita dal BLS che di fatto la sostituisce, soprattutto in virtù di una serie di  manovre indispensabili che nel corso degli anni, hanno subito diverse evoluzioni.
Non c’è nulla di approssimativo o di casuale nelle manovre da eseguire per rianimare un incidentato, soprattutto nel numero di compressioni e di insufflazioni; tutto fa capo a precise linee guida, aggiornate ogni quattro anni,  che sono la risultante di studi fatti su interventi di primo soccorso. Il rapporto tra compressioni insufflazioni da effettuare su un eventuale incidentato, sono la base del Basic Life Support, una manovra che non si limita più solo alla rianimazione del paziente ma punta a mantenerne le funzioni vitali fino all’arrivo di un soccorso più avanzato.
Quanto viene posto in essere manualmente, come ritmi e come tempi infatti, è quello che in seguito viene ripetuto all’interno di un’ambulanza o presso un centro di terapia intensiva con l’aiuto anche delle moderne tecnologie.
L’attenzione dei ‘docenti/discenti’ ha raggiunto il massimo quando Bentivegna ha eseguito la prova pratica sul manichino/paziente: un silenzio assoluto quasi a significare il realismo delle sue azioni e quello delle reazioni del ‘pupazzo’.
La seconda parte della lezione è stata quindi dedicata alle prove pratiche in cui i vari insegnati, attentamente osservati dalla Preside Laura Lauri, si sono alternati con un impegno ad onor del vero, da avveduti soccorritori.