“La Regione Lazio riconosce il primato della persona e della vita. E’ la frase che campeggia all’articolo 6 dello Statuto – che, lo ricordiamo, è norma di rango costituzionale – nell’articolo che tratta dei diritti e dei valori fondamentali. Ed è allo Statuto che bisogna riferirsi anche nel complesso dibattito sulla sciagurata prospettiva determinata dalla diffusione della pillola abortiva”. Lo afferma il consigliere regionale del Lazio e leader de La Destra Francesco Storace.

“I tifosi della Ru486 contestano ai cattolici di voler negare il diritto all’aborto – continua Storace – ma a parte il fatto che se si abortisse di meno dovremmo essere tutti più contenti, credo che vada stabilito un punto fermo. Come ha detto Renata Polverini, la legge 194 c’è. Ma va applicata fino in fondo, proprio nel rispetto dello Statuto regionale. Ad esempio con la prevenzione rispetto all’aborto e la tutela della salute della donna, che quando decide di abortire non va ad una passeggiata di salute. Quindi – sottolinea – penso che sia urgente stabilire con una norma di legge regionale che la pillola abortiva possa essere diffusa solo in ospedale“.

“Assieme all’altro consigliere regionale de La Destra Roberto Buonasorte – conclude Storace – lavoreremo per presentare con celerità una proposta di legge alla Pisana. E’ sufficiente un solo articolo: “In attuazione dell’articolo 6 dello Statuto della Regione e della legge 22 maggio 1978, n. 194, la distribuzione di farmaci finalizzati a favorire l’interruzione volontaria di gravidanza e’ consentita esclusivamente in ospedale ovvero in struttura sanitaria autorizzata, allo scopo di garantire il ricovero della donna per la massima assistenza”.