In Italia, purtroppo, è ancora fortemente tangibile il retaggio culturale riguardo alla figura dello psicologo. Le parole aspre dei “più grandi”, in media coloro che ad oggi contano dai 50 anni in su, si insinuano nelle crepe della fragilità dei giovani.
Le nuove generazioni, però, si sono ribellate a tutto questo, hanno iniziato a comprendere l’importanza di rivolgersi alla figura professionale poc’anzi citata. In passato lo psicologo veniva associato esclusivamente a tutti coloro che soffrivano di patologie mentali, in gergo chiamati erroneamente “pazzi”; oggi, invece, si sta vivendo una trasformazione sotto quest’ottica.
La psicologia, infatti, non cura la patologia, di questo si occupano altre figure professionali, bensì si pone come mezzo attraverso il quale si possono affrontare i problemi, traumi, ecc, nella dimensione psichica. Lo psicologo è colui che aiuta ad osservare sé stessi dall’interno per equilibrare nuovamente la psiche, andando ad affrontare, attraverso il dialogo o altre tecniche, i disagi della persona che, nel tempo, si sono manifestati in difficoltà relazionali, ecc.
La persona e lo psicologo
Premesso che, almeno una volta nella vita, si dovrebbe fare una chiacchierata con uno psicologo, ad oggi, però, questa decisione, almeno in Italia, non viene presa in considerazione da tutti. Molti vorrebbero, ma sono frenati proprio dal pensiero negativo legato a questa figura.
Decidere, invece, di iniziare un percorso o di fare una prima consulenza può fin da subito aiutare l’individuo a ricomporsi. Il soggetto è in crisi, e quando questa crisi interiore non si manifesta con azioni concrete ma resta silente in un angolo remoto della propria psiche, si potrebbe instaurare un meccanismo errato che, grazie allo psicologo, verrebbe riconosciuto e affrontato.
Non c’è età per rivolgersi ad uno specialista, però, come detto all’inizio, le generazioni passate sono molto più restie. Di contro, quelle odierne, partendo dalla Generazione Z, ne hanno bisogno e non si vergognano, come è giusto che sia, a manifestarlo chiaramente.
I giovani urlano e chiedono aiuto. E per chiedere aiuto ci vuole tanto coraggio. Certe volte l’aiuto viene chiesto proprio partendo dal primo nucleo aggregativo in cui la persona vive: la famiglia.
Risposta ai giovani che chiedono aiuto
La risposta alla richiesta di aiuto da parte dei giovani arriva direttamente da una collaborazione tra Today.it e iDoctors, pubblicata proprio sul quotidiano online lo scorso 25 Novembre. Alla luce della richiesta del Bonus Psicologo varato dal Governo, è venuto fuori come proprio gli under 35 abbiano presentato maggiori domande.
La platea in questione è quella che maggiormente vive sui social, a volte viene anche inghiottita dagli stessi. Diversi ragazzi hanno perso la bussola e si sentono disorientati, il mondo di internet è tanto utile quanto spietato.
Per questo, iDoctors e Today.it hanno messo a disposizione, dal 25 novembre appunto, dei videoconsulti gratuiti per aiutare a maggior ragione i giovani ad approcciarsi alla figura di uno psicologo, senza avvertire il disagio iniziale e senza sentirsi estranei. Infatti, gli incontri si effettueranno direttamente dal proprio smartphone o pc, come se si stesse facendo una normale videochiamata con un amico. Il videoconsulto, in ogni caso, è esteso a tutte le fasce di età ed è quindi aperto a chiunque abbia bisogno di un aiuto concreto.
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