Stando alla definizione dell’Organizzazione mondiale della sanità, l’infertilità indica l’assenza di concepimento dopo 12/24 mesi di rapporti mirati e non protetti.
Diversi esami e test
Per avere una diagnosi di infertilità, è necessario che la donna e l’uomo si sottopongano a diversi esami e test (come l’ecografia alle ovaie per la donna e l’esame del liquido seminale e la spermiocoltura per l’uomo) .
La diagnosi è molto difficile da accettare ma fortunatamente, grazie all’evoluzione di tecniche e trattamenti sempre più efficaci, c’è un’alta probabilità di diventare genitori per chiunque lo desideri, se si intraprendono percorsi giusti, come la FIVET, la fecondazione in vitro.
Con la FIVET viene effettuata in laboratorio (in vitro) l’unione dell’ovulo con lo spermatozoo (del donatore o del coniuge) per ottenere embrioni già fecondati da trasferire nell’utero della madre.
La fecondazione in vitro è consigliata per le donne:
- che hanno già realizzato diverse inseminazioni di primo livello senza successo
- con endometriosi severa, con patologie tubariche o bassa qualità ovocitaria
- di una certa età che hanno ovuli di bassa qualità
- con patologie o assenza delle tube
Oppure per le coppie in cui l’uomo presenta bassa qualità spermatica.
In Italia ci sono diverse strutture che offrono trattamenti di fecondazione assistita.
Per conoscere quello più vicino al proprio paese, si può consultare il Registro nazionale della procreazione medicalmente assistita.
Per scegliere il centro migliore, si può fare riferimento a diversi fattori come:
- numero di cicli fatti in un anno
- numero di gravidanze ottenute per ciclo e per trasferimento
- numero di bambini nati vivi
Un altro fattore da considerare è la lista d’attesa: in una struttura pubblica i tempi potrebbero essere più lunghi rispetto ad una struttura privata.
Laddove però in una struttura privata i costi per un ciclo sono più alti (ed eventualmente ci sarà bisogno di fare più cicli se il primo tentativo purtroppo va male).
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