Sottoporsi periodicamente a delle analisi del sangue è un modo per fare prevenzione. Infatti, quando si fanno le analisi del sangue, i risultati sui valori e sui conteggi delle diverse cellule presenti in esso, possono individuare un’ eventuale condizione medica che sarebbe opportuno approfondire.

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Quando fare le analisi del sangue

Di solito si può pensare di fare le analisi del sangue ogni volta che ci si accorge che c’è qualcosa che non va, ad esempio quando si accusano stanchezza, debolezza o altro, oppure sarà il proprio medico a consigliarlo.

In linea di massima, è bene eseguire le analisi del sangue anche due o tre volte l’anno, facendo diventare questa una routine.

Ovviamente, la cadenza varierà in base allo stato di salute, all’età o al sesso (perché ci sono alcune persone che potrebbero dover effettuare le analisi del sangue ogni sei mesi, quindi due volte l’anno, o anche solo una volta all’anno).

Di certo è sempre meglio consultare il medico che fornirà le indicazioni più opportune su quando e quante volte effettuare le analisi del sangue, conoscendo ogni suo paziente e le proprie condizioni di salute.

Check-up completo

Infatti le analisi del sangue rappresentano un check-up completo, che permette di tenere sotto controllo le funzioni del metabolismo (colesterolo e glicemia, la salute dei reni e del fegato, la presenza di eventuali anemie, infezioni o malattie cardiovascolari e così via).

Si può provvedere ad effettuare un emocromo completo, oppure valutare solo i parametri più importanti come globuli rossi (importanti per capire se c’è una carenza di ferro ed eventuale anemia), globuli bianchi (per valutare se c’è un’infezione o infiammazione o altri disturbi autoimmuni che distruggono i globuli bianchi, se si riscontra un numero basso di questi) e piastrine (anche il numero di queste può suggerire diverse condizioni che possono essere più o meno gravi e nel caso essere approfondite con ulteriori analisi).