“I valori di arsenico dell’acquedotto nel nostro Comune rientrano nei limiti previsti”. Così aveva avuto modo di dichiarare Paola Lucci, assessore all’Ambiente di Bracciano solo un paio di settimane orsono. Era anche stato detto che gli operai addetti all’acquedotto, miscelando l’acqua dei diversi pozzi, con il loro intervento avrebbero consentito di mantenere i valori del fluoro e dell’arsenico entro i limiti consentiti dalla Legge.
Quanto sopra era determinato da analisi effettuate a metà dicembre (non meglio specificato da chi) che fissavano i valori dell’arsenico sotto gli 8,3 microgrammi/litro.
Seppur in vena di sano ottimismo, in modo assolutamente responsabile l’assessore informava tuttavia che a metà di gennaio l’Asl avrebbe effettuato nuovi prelievi e relative analisi per verificare che i parametri fossero mantenuti.
Evidentemente il pericolo arsenico anche a Bracciano non è stato ancora superato visto che la Asl (leggi QUI) proprio in data 17 gennaio chiedeva al Comune di Bracciano di formulare un’ordinanza sindacale urgente (leggi QUI) per limitare l’uso dell’acqua da parte degli utenti, in virtù del riscontro di valori di arsenico superiori ai limiti sia nell’acquedotto Fiora che in quello Lega (leggi QUI copia delle analisi).
Forse per troppo tempo si è convissuto con la possibilità di fruire delle cosiddette “deroghe” come se la salute stessa potesse derogare da avvelenamenti, mentre sembra andare letteralmente a farsi benedire l’ottimismo dell’assessore Lucci che nel comunicato sopracitato aveva anche avuto modo di dichiarare: “Queste attenzioni ci hanno permesso di arrivare al 1° gennaio 2013 senza dover emanare ordinanze di non potabilità delle acque”.
A metà gennaio a quanto pare, lo scenario è cambiato e speriamo che “la richiesta di contributo per la realizzazione di impianti idrici per l’abbattimento ulteriore delle concentrazioni di arsenico e floruri nell’acqua inoltrata alla Regione”, citata dall’assessore, abbia miglior fortuna di quella che da tempo attende risposte nel Comune di Anguillara.