L’Europa ha stabilito il 31 dicembre 2012 come termine ultimo per conformare gli acquedotti alla ormai purtroppo famosa norma che stabilisce il limite di arsenico nell’acqua in 10 microgrammi litro. Dal prossimo anno il superamento di questo limite comporta il pagamento di multe salate da parte delle amministrazioni inadempienti.
Questa notizia dovrebbe far dormire sonni poco tranquilli agli inquilini del palazzo comunale anguillarino, responsabili della qualità dell’acqua fornita alle utenze domestiche. Il tasso di arsenico è costantemente fuori dai limiti negli acquedotti del Biadaro e di Ponton dell’Elce, che alimentano diversi quartieri di Anguillara per circa ottomila abitanti, ed è prossimo ai limiti consentiti nell’acquedotto del Montano. Relativamente a Ponton dell’Elce il tasso di arsenico misurato è il triplo del limite consentito
Il Comune ha chiesto aiuto alla Regione, dichiarando di non essere capace a risolvere la situazione autonomamente. Risale all’amministrazione Paolessi l’incontro tenuto nella palestra di Ponton dell’Elce con l’assessore regionale Mattei che promise, davanti ad un centinaio di persone, un intervento risolutivo nel giro di pochi mesi.
Era aprile 2011, da allora sono passati venti mesi, ma non è cambiato nulla. L’acqua esce dal rubinetto sempre nelle stesse condizioni, e nulla fa credere a una rapida soluzione della faccenda. In compenso non è più Marco Mattei l’assessore ad ambiente e sviluppo sostenibile della regione, sostituito nel rimpasto della giunta Polverini conseguente allo scandalo Fiorito, da Giuseppe Cangemi.
Il nuovo assessore, che proviene dal ventesimo municipio romano, in un territorio adiacente al comune sabatino, ha destinato 12 milioni di euro per costruire trentatré impianti di potabilizzazione in sedici comuni della provincia di Viterbo.
Ancora una volta, quindi, nel momento in cui qualche ente eroga i fondi per risolvere un problema che i comuni da soli non riescono ad affrontare, Anguillara non beneficia di tali aiuti, nonostante le promesse.