Un’autorevole rivista scientifica ha pubblicato i nuovi risultati ottenuti nell’Università del Western Ontario riguardanti la cura della depressione. Lo studio ha identificato il legame biologico che esiste tra ansia, stress e depressione.
Sarà presto pronta un’intera gamma di farmaci atti ad intervenire su questo grave problema, definito un male moderno.
Una volta pronte le nuove cure, rimarrebbero comunque da rimuovere le cause che possono indurre alla depressione : i comuni disturbi dell’uomo di oggi.
L’ansia e lo stress, appaiono sempre più incurabili e pochi sembrano volersi vaccinare.
Forse andrebbero ricollegati ad un disagio molto più profondo: la solitudine.
Ma non c’è tempo per fermarsi. La corsa dell’uomo moderno è volta al futuro, il più velocemente possibile. Guai voltarsi, cercare indietro, aspettare,…rispettare.
Rispettare: racchiude un principio tra i più bistrattati ormai, lasciati nell’oblio del superato, del second’ordine. Significa “spectare” (= guardare) e “re” (= indietro), dimostrare la propria stima, imparare da ciò che è stato per coniugarlo con il proprio tempo.
Quando si perde il rispetto, ponte tra passato e presente, tra uomo vecchio e uomo nuovo, si rimane soli, senza storia e senza radici. Si può godere di qualche attimo fugace e poi…“è subito sera”, come scrive nei suoi versi Salvatore Quasimodo.
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole
ed è subito sera.
E allora non c’è Dio o persona o amore che possa fare compagnia alleviando così le ansie e lo stress del vivere quotidiano e con cui poter aprire una comunicazione dal momento che si rinuncia a rispettare il valore del sacro e dell’umano.
L’uomo, animale sociale che nel significato aristotelico conserva l’istintiva capacità di unirsi e organizzarsi con i propri simili, della socialità sta rinnegando la comunicabilità riconoscendo l’umana difficoltà a dividere.
Carico del suo fardello, se può scegliere di condividerlo può scegliere di prevenire la depressione, di curarsi, salvarsi, oppure … di non ammalarsi mai.
Sarà presto pronta un’intera gamma di farmaci atti ad intervenire su questo grave problema, definito un male moderno.
Una volta pronte le nuove cure, rimarrebbero comunque da rimuovere le cause che possono indurre alla depressione : i comuni disturbi dell’uomo di oggi.
L’ansia e lo stress, appaiono sempre più incurabili e pochi sembrano volersi vaccinare.
Forse andrebbero ricollegati ad un disagio molto più profondo: la solitudine.
Ma non c’è tempo per fermarsi. La corsa dell’uomo moderno è volta al futuro, il più velocemente possibile. Guai voltarsi, cercare indietro, aspettare,…rispettare.
Rispettare: racchiude un principio tra i più bistrattati ormai, lasciati nell’oblio del superato, del second’ordine. Significa “spectare” (= guardare) e “re” (= indietro), dimostrare la propria stima, imparare da ciò che è stato per coniugarlo con il proprio tempo.
Quando si perde il rispetto, ponte tra passato e presente, tra uomo vecchio e uomo nuovo, si rimane soli, senza storia e senza radici. Si può godere di qualche attimo fugace e poi…“è subito sera”, come scrive nei suoi versi Salvatore Quasimodo.
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole
ed è subito sera.
E allora non c’è Dio o persona o amore che possa fare compagnia alleviando così le ansie e lo stress del vivere quotidiano e con cui poter aprire una comunicazione dal momento che si rinuncia a rispettare il valore del sacro e dell’umano.
L’uomo, animale sociale che nel significato aristotelico conserva l’istintiva capacità di unirsi e organizzarsi con i propri simili, della socialità sta rinnegando la comunicabilità riconoscendo l’umana difficoltà a dividere.
Carico del suo fardello, se può scegliere di condividerlo può scegliere di prevenire la depressione, di curarsi, salvarsi, oppure … di non ammalarsi mai.
LZ
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