COMUNICATO STAMPA
 
ASL ROMA F. Squarcione: ‘Pronto a rilanciare il Padre Pio’
Stretta finale ai lavori nell’Ospedale di Bracciano, ma il Manager ha già pronto il  nuovo modello organizzativo della sanità territoriale. Da domani Direzione Aziendale ‘in trasferta’  sul Lago
 
“Per il destino dell’Ospedale Padre Pio di Bracciano e complessivamente per l’offerta assistenziale dell’intero Distretto F3,  la riapertura del reparto di Ginecologia rappresenta solo il primo passo”.
Lo ha dichiarato il Direttore Generale della ASL ROMA F dott. Salvatore Squarcione a margine dell’incontro pubblico svoltosi nei giorni scorsi a Bracciano per la presentazione della Campagna di Screening Mammografico nel Distretto F3.
“E far partire  contestualmente a questa riapertura lo screening mammografico in questo distretto, assicurando la copertura del secondo livello di indagine con il supporto degli specialisti dell’Ospedale, è un indubbio segnale di attenzione verso questo territorio troppo a lungo lasciato in una sorta di ‘penombra’ strategica.”
Il Manager ha poi spiegato: “Queste le prime risposte coerenti ai bisogni di salute: apertura di un nuovo blocco operatorio, ripresa dei lavori per il nuovo Pronto Soccorso che, non appena conclusi, consentiranno l’avvio di un nuovo modello organizzativo dell’intero  nosocomio.”
“In pratica è il Sistema Ospedale che si sta rimettendo in moto ma che, nessuno si illuda, non ritornerà ad essere quello che conoscevamo da venticinque anni perché non avrebbe significato tenere in piedi un ospedale di quel tipo: alcune delle attuali strutture verranno abolite per lasciare il posto a momenti assistenziali più significativi rispetto alle mutate esigenze della popolazione. E controlleremo direttamente le prime fasi di questa ‘rivoluzione’ spostando fisicamente l’intera Direzione Aziendale a Bracciano per alcuni giorni la settimana”
“Abbiamo in mente – ha proseguito Squarcione – ad esempio di promuovere isole di eccellenza sanitaria regionale che potrebbero consentire i flussi economici necessari a finanziare adeguatamente la sanità territoriale dell’intero comprensorio, perché è proprio su questa che dobbiamo puntare iniziando a ripensare il ruolo dei consultori, a quello dei poliambulatori…insomma un radicale cambio di prospettiva strategica.”
“Impensabile comunque  – ha concluso il Direttore Generale – pensare di  ritornare ad una corsa dei Comuni, come già avvenuto nei decenni scorsi, tesa ad ottenere un pronto soccorso o un ambulatorio in ogni comune, anzi ‘in ogni condominio’.
Non solo perché inutile, non solo perché impossibile con le risorse date, ma soprattutto perché al giorno d’oggi potenzialmente pericoloso. Va invece fatto capire ai cittadini come la strada da seguire sia quella di garantire da una parte l’ erogazione diffusa e generalizzata nel territorio delle prestazioni essenziali quali la prevenzione, la terapia e la riabilitazione, dall’altra nei nostri ospedali una risposta pronta alle emergenze che con tempestività dovranno poter essere affrontate efficacemente in loco lasciando poi, eventualmente, la successiva terapia alle strutture specializzate.”