BIOTECNOLOGIE: il futuro è oggi
Cura e prevenzione delle malattie genetiche e tumorali, farmaci a basso costo, processi industriali a basso impatto ambientale, biocarburanti. Sono questi alcuni degli importantissimi traguardi che le biotecnologie hanno raggiunto in poco più di 25 anni. Ma cosa si intende esattamente con il termine biotecnologie? Per Biotecnologie ci riferiamo all’integrazione delle scienze naturali, di organismi, cellule, loro parti o analoghi molecolari, nei processi industriali per la produzione di beni e servizi. Sostanzialmente  consiste nella decifrazione e nell’utilizzo pratico delle conoscenze biologiche. Le moderne biotecnologie si avvalgono dell’utilizzo della tecnologia del DNA ricombinante che ci dà la facoltà di migliorare dal punto di vista genetico organismi grazie ai quali possiamo produrre molecole di interesse farmaceutico come ad esempio l’insulina,  proteina indispensabile per i malati di diabete,  curare disfunzioni metaboliche fino ad ora incurabili  o migliorare le caratteristiche nutrizionali degli alimenti, prevenendo così, malattie come l’ avitaminosi che affligge milioni di persone soprattutto nel terzo mondo e promuovere la sicurezza e l’igiene dei prodotti agro-alimentari. Non bisogna però accantonare dalla mente le potenzialità che queste tecnologie  hanno per risolvere le grandi problematiche ambientali, applicandole per il controllo e la gestione dell’inquinamento da gas serra e il risanamento della biosfera da rifiuti tossici.

Biotecnologie e la gente: come vengono percepite le biotecnologie dalle persone? Secondo uno studio effettuato dall’Unione europea il contributo positivo delle nuove tecnologie su base biologica è maggiore per i settori biotech che interessano le tecnicamente chiamate red biotecnology  e white biotecnology  cioè quelle branche  che si occupano rispettivamente dello sviluppo medico-farmaceutico ed industriale con un utilità del prodotto percepita maggiore rispetto  alle biotecnologie verdi che focalizza il suo interesse sugli organismi vegetali.
 
Biotecnologie e le istituzioni: nonostante le biotecnologie abbiano aumentato del 200%  i tassi di crescita delle discipline in cui opera come ben specificato dall’ OCSE e ben ribadito dall’ Associazione nazionale biotecnologi italiani, audita alla camera lo scorso dicembre, c’è ancora un gravissimo ritardo da parte delle istituzioni sul riconoscimento professionale del biotecnologo che oltre ad implicazioni di natura legislativa porta ripercussioni su una già mancante struttura del biotech job placement.

Non ci resta che auspicare un futuro migliore affinchè le biotecnologie possano ancora più affermarsi e continuare a contribuire positivamente sulle nostre vite come fino ad ora ha ben dimostrato di saper fare.